venerdì 28 dicembre 2012

Auguri: buon 2013

Ho ricevuto parecchi commenti "privati" al blog precedente. Non era molto ottimista, ma non credo che possa esserlo. I tempi scorrono senza che le scelte importanti vengano fatte, senza che la discussione nel merito venga avviata. Come potrei essere ottimista?
Provo a ripeterlo: ci sono molte complesse questioni che richiedono attente valutazioni, definizione di alternative, confronto; ci vuole tempo per fare le cose per bene.
E il tempo passa inesorabile.
Ciò premesso, dedicherò questo post agli auguri per un prospero anno nuovo.
Per la nostra comunità, AAA, che - tutto sommato - lo merita.
Per tutto il nostro Ateneo, che ha bisogno di tanta fortuna dopo che anche il governo Monti, come i precedenti, ha dato il suo (importante) contributo alla distruzione della scuola e dell'università pubblica.
Per la città che ci ospita, in generale molto generosa e ospitale.
Per la nostra terra, per quest'isola colpita da una crisi che è anche di speranza.
Lo faccio un poco pro domo mea
Con le parole di uno spirito illuminato, che ha scritto - nel 1516 - un'opera (in due libri) chiamata De Optimo Statu Reipublicae Deque Nova Insula Utopia.
Un nome fortunato per un'opera complessa, di cui la pars destruens (quella del primo libro, scritto dopo il secondo) è illuminante per capire la pars adstruens (quella del secondo).
Tommaso Moro nella citazione predica bene, ma nella vita si comporta in modo diverso sino a essere decapitato per le sue idee (ma quando era Cancelliere parecchi "eretici" furono bruciati).
La citazione però è bellissima ed ambigua (con Ursula K. Le Guin, l'unica utopia interessante è "l'ambigua utopia") e ve la propongo.


 “Lo stesso vale per la politica e la vita di corte. Se non si possono sradicare completamente gli errori, né battersi contro i vizi come in effetti vorreste, non ci si deve tirare indietro per questo. Sarebbe come voler abbandonare una nave nella tempesta soltanto perché non si è in grado di controllare i venti. D’altro canto, non serve a niente cercare d’imporre a forza idee del tutto nuove, che non sortirebbero alcun effetto contro i pregiudizi della gente. Si deve parlare indirettamente, muoversi con quanto più tatto è possibile, dandosi almeno da fare per ridurre al minimo il danno di quegli errori che non si possono correggere. Poiché non potrà esserci perfezione finché gli esseri umani non diventeranno perfetti, speranza alla quale ho rinunciato ormai da tempo.”

 “In questo modo però. - disse Itlodeo,  - a furia di darmi da fare per porre riparo alla pazzia altrui, finirei per impazzire anch’io. Se voglio dire la verità, devo dirla nel modo che voi contestate. Io non so quanto sia giusto per un filosofo mentire, ma certo non vi sono abituato. A parte il fatto che, per quanto ciò che dico possa risultare noioso, non vedo però che cos’abbia di così stravagante. Mica cerco di convincere nessuno ad adottare il sistema proposto da Platone nella sua immaginaria Repubblica, né quello vigente attualmente in Utopia, che per quanto migliori del nostro potrebbero apparire eccentrici, dato che non prevedono la proprietà privata ma solo la comunione dei beni”.   

Buon 2013


lunedì 24 dicembre 2012

Ricapitolando

Forse sarà l'ultimo post del 2012; l'ottantottesimo.
Alla fine sono contento e soddisfatto di aver tenuto un blog
Per il 2013 cercherò di diffonderlo di più e di dare più informazioni e di maggior dettaglio.
Come spesso mi succede, mi sono riletto le cose che ho scritto.
Ci sono notizie, commenti, riflessioni, proposte, suggerimenti, opinioni, rarissime polemiche, nessun attacco personale, nessuna scorrettezza.
Molti che erano perplessi si sono ricreduti.
Il ruolo di Direttore di Dipartimento è un ruolo elettivo, votato dai docenti e da una rappresentanza di studenti e dottorandi, assegnisti, professori a contratto e personale tecnico-amministrativo.
Io non amo il potere, qualsiasi potere: ho accettato di guidare il Dipartimento perché moltissimi colleghi mi hanno chiesto di farlo; ho sempre detto che non appena ci saranno le condizioni vorrei tornare a fare il mio mestiere.
Ma se devo fare il Direttore  e finché devo farlo, ho il dovere di provare a mantener fede ai miei impegni e di battermi nell'interesse della comunità che rappresento.

Io non ho "famiglia", non sono legato a partiti politici che contano, ad associazioni più o meno coperte, conosco pochissime persone, non sono algherese e non sono sardo, non sono potente o ricco di famiglia.
L'unico strumento che ho è la forza delle mie idee e la capacità di esprimerle con pacatezza, ma risolutamente, nel dibattito pubblico; questo ho fatto, questo farò.
In questo blog ho dato conto di molti dei buoni risultati che abbiamo continuato a ottenere, anche in condizioni difficili e precarissime.
Ho anche detto sempre e chiaramente quali sono i nostri problemi.
Problemi che sono tanto più gravi e urgenti perché non rinunciamo, non rinuncio, a continuare a essere una buona Scuola, non rinunciamo alla prospettiva di misurarci con i migliori, non rinunciamo a vivere pienamente (non ci interessa, non ci può interessare, la mera sopravvivenza).
A costo di annoiare, mi ripeto: abbiamo bisogno di personale, di servizi, di finanziamenti (come sede staccata e per i risultati), abbiamo bisogno di sedi adeguate (aule, biblioteca, laboratori, uffici, aula magna) per 40 docenti, 50 collaboratori, 600 studenti.
A costo di annoiare, mi ripeto: non diamo colpe o responsabilità, ma diciamo quali sono i soggetti che è necessario coinvolgere per raggiungere questi obiettivi: noi, l'Ateneo, la Regione, il Comune.
In queste ultime settimane ci sono state interessanti aperture e si è avviata un'interlocuzione.
Benissimo.
Ma non possiamo, non posso, essere contenti e tranquilli.
Ci sono urgenze ineludibili: in primo luogo per la biblioteca, ma non solo.
Per affrontare le questioni aperte serve lavorare sulle alternative, sulle proposte, sui costi: serve un tavolo tecnico che dia delle indicazioni e dei suggerimenti in tempi certi e brevi. Questo tavolo non c'è.
Per affrontare le questioni aperte serve una mobilitazione del territorio per ottenere dalla Regione il riconoscimento del fatto che AAA è una sede non centrale. Questa mobilitazione non c'è.
Può darsi che le ambizioni di avere ad Alghero una grande scuola di Architettura siano smodate.
Può darsi che una collocazione a Sassari ridurrebbe alcune esigenze (il 16 Gennaio in Consiglio discuteremo anche su questo; è un'ipotesi che vorremmo evitare, ma sarebbe irresponsabile non esplorarla).
Può darsi che il Nord Sardegna debba piegarsi a perdere questa scuola e che l'unica città che abbia la forza di accoglierla sia la capitale regionale.
Può darsi che la Sardegna non possa permettersi di misurarsi con le esperienze migliori.
Voglio dire che niente è scontato e che essere realisti è un dovere.
Noi di AAA siamo per provarci, ma - come ebbi già modo di dire - ad impossibilia nemo tenetur.
E vale per tutti.

Molti auguri.


giovedì 20 dicembre 2012

Quarta Commissione

Ieri sera il Magnifico Rettore, Attilio Mastino, il Direttore generale Guido Croci e una delegazione del Dipartimento ha incontrato la quarta Commissione Consiliare; erano presenti il Sindaco Stefano Lubrano, il Vice Sindaco Pietro Monte e le Assessore alle Finanze Gianpaola Scanu e allo Sviluppo economico, programmazione e politiche di eccellenza Alma Cardi.
La presidente della Commissione Natacha Lampis - che ringraziamo per aver accolto la nostra richiesta - ha introdotto con il consueto garbo e la consueta competenza.
Dopo il Rettore, chi vi scrive e il Sindaco, sono intervenuti i consiglieri Pais, Marinaro, Melis, Di Nolfo, Di Stefano, Caciotto.
Non mi permetto di fare un resoconto di quello che hanno detto gli altri e per quel che ho detto io rimando ai numerosi post di questo blog.
Posso solo dire le mie impressioni.
In primo luogo c'è  piena consonanza tra le posizioni dell'Ateneo e quelle del Dipartimento: sulla volontà di restare ad Alghero, sul problema degli spazi (il nostro Direttore generale ha proposto una bozza di accordo), sulla necessità di un'iniziativa forte per essere riconosciuti come sede staccata, sul rafforzamento numerico del Dipartimento, sulle dotazioni e i servizi necessari.
Rettore e Direttore del Dipartimento hanno la stessa visione, la stessa strategia, la stessa tattica.
In secondo luogo il clima dell'incontro è stato molto positivo, i consiglieri e il Sindaco si sono espressi non solo in termini generali, ma hanno anche parlato, con attenzione, delle questioni e dei problemi, con accenti diversi, ma con un comune impegno.
Ora dobbiamo metterci al lavoro: affrontare le grandi questioni del contributo concreto che AAA può dare alla città, in termini di consulenze, di sostegno, di progettualità, di apertura internazionale, di politiche per l'occupazione, di vivacità culturale e sociale; affrontare le numerose questioni pratiche e operative, che sono la condizione per poter operare bene: la normalità necessaria per fare cose straordinarie.
Io spero che subito si possa costituire un gruppo di lavoro tra Comune, Ateneo e Dipartimento che possa in tempi brevi proporre soluzioni per la questione degli spazi (anche studiando le collocazioni "giuste" di diverse attività e funzioni pubbliche), delle manutenzioni, della gestione della biblioteca, della collaborazione per progetti e attività.
Un altro punto di azione è quella della pressione che congiuntamente il Comune, l'Università, i consiglieri regionali del territorio, ma - direi - tutte le istituzioni e i cittadini di Alghero e del Nord Sardegna debbono esercitare perché la sede di Alghero venga riconosciuta come sede distinta da Sassari e possa avere accesso ai finanziamenti relativi.
Un importante riunione, una riunione utile. Un buon inizio. Ora c'è da lavorare.

Chi fosse a Sassari questo pomeriggio ha l'opportunità di assistere a questa interessante iniziativa: La biblioteca come infrastruttura democratica, un dialogo tra Antonella Agnoli e Gianfranco Ganau, introdotto da Valentina Talu.




martedì 18 dicembre 2012

Dieci e ancora dieci, e dieci ancora.

La conferenza di Vanni Maciocco, fondatore di AAA, è stata un successo ed è stata molto bella.
La metteremo on-line al più presto.
C'era molta gente e  un bel clima, attento ed emozionato.
Ci sono molte buone ragioni per avere fiducia.
Ma ci sono molte preoccupazioni.
Un punto importante, cui dedicherò energie e impegno, è il problema del lavoro.
Ovviamente è importante avere laureati preparati e "bravi".
Ma è anche importante costruire le condizioni perché ci siano le condizione, oggettive e soggettive, perché possano costruirsi un futuro.
Senza cadere in tentazioni localistiche (non è male che chi vuole lavori anche all'estero, anche lontano), si tratta di pensare ad azioni che facciano sì che i nostri laureati possano contribuire allo sviluppo, uno sviluppo diverso, durevole e consistente, della nostra terra.
Ci lavoreremo, questo è un punto di grande consonanza con gli obiettivi del Sindaco.
Domani, in via Columbano, avremo un incontro, alle ore 18 con la Commissione consiliare.
Ci saremo noi di AAA, ci sarà il Magnifico Rettore.
Noi e l'Ateneo, abbiamo posizioni comuni, e devo dare - ancora una volta atto - al Rettore Attilio Mastino e al Direttore Generale Guido Croci, dell'attenzione convinta e fattiva che hanno per il nostro Dipartimento.
A volte mi è capitato di discutere animatamente con il Rettore, sempre dalle nostre discussioni, a volte lunghe, siamo usciti trovando un equilibrio e una condivisione; sulle questioni di fondo che riguardano il futuro di AAA ci può essere una percezione un po' diversa delle priorità e delle urgenze, ma - ripeto - abbiamo una comune posizione.
Ci saranno tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione.
Lo ha detto il professor Maciocco oggi: le amministrazioni comunali e la città di Alghero sono state molto generose e aperte verso AAA; io sono completamente d'accordo e sono certo che questa apertura e questa generosità continueranno.
Credo che anche AAA sia stata e sia generosa verso la città di Alghero: il mio impegno è che continui ad esserlo e che -se possibile - lo sia sempre di più.
Dall'incontro di domani, mi aspetto, ci aspettiamo, che si affrontino in modo concreto e in tempi certi e rapidi le questioni vitali di AAA: gli spazi, il riconoscimento del fatto che non siamo sede sub-urbana, la valorizzazione della qualità della nostra esperienza, la definizione di una collaborazione concreta e operativa sulle tematiche del territorio, dell'ambiente e della riqualificazione urbana.
Non avanziamo pretese, ma vorremmo poter discutere nel merito delle questioni: noi, il nostro Ateneo, la nostra Amministrazione.
Dieci, e ancora dieci e dieci ancora.




venerdì 14 dicembre 2012

Avanti

Oggi mi limito a segnalare due eventi prossimi.
Prima, voglio dire che anche la seconda delle tre giornate che stiamo dedicando alle tre missioni istituzionali del Dipartimento, la giornata della didattica, che si è svolta oggi, è andata molto bene. Molte ore di discussione con una grande condivisione, ma un acceso dibattito, in un clima di libertà. Begli interventi non auto-referenziali, non corporativi: una riflessione approfondita. Come sempre ne daremo conto sul sito di AAA.
La giornata precedente, sulla ricerca, l'abbiamo svolta il 23 novembre (gran parte dei materiali è on-line).
Il 30 gennaio faremo quella sui rapporti con il territorio e su quelli internazionali.

Vengo agli eventi.

Uno lo abbiamo segnalato da tempo: la conferenza La costruzione del possibile di Vanni Maciocco il giorno 18 alle ore 18 a Torre Sulis: ne trovate una dettagliata informazione a questo link.
L'ultima tappa del nostro decennale, cui sarà presente il Sindaco di Alghero, Stefano Lubrano.

L'altro si svolgerà a Sassari: Antonella Agnoli, autrice di importanti opere sulle biblioteche come spazi pubblici, e Gianfranco Ganau, Sindaco si Sassari, introdotti dalla nostra assegnista Valentina Talu, discuteranno sull'ultimo libro di Agnoli intitolato Caro Sindaco parliamo di biblioteche. Interverranno anche l'Assessora Dolores Lai e la Direttrice della biblioteca comunale Cristina Cugia; il 20 dicembre alle ore 17 presso la biblioteca comunale in Piazza Tola; i dettagli a questo link.
Ci fa molto piacere organizzare questo evento a Sassari, dove da anni il nostro gruppo di ricerca Tamalacà, ne sta combinando - letteralmente - di tutti i colori. Non si esclude che all'evento mandi un suo messaggio anche il Fronte di Liberazione dei Pizzini Pizzoni.

A proposito io e Antonella Agnoli il giorno dopo saremo a Cagliari al MEM per un'iniziativa  (mattina e pomeriggio) che si chiama Reinventare lo spazio pubblico.



mercoledì 12 dicembre 2012

Non siamo all'Asilo ...

... infatti è la prima elementare.
Visita alla facoltà di architettura della classe 1A della scuola elementare Sacro Cuore, accompagnati dalla maestra Sabrina Cinti; durante la visita le bambine e i bambini sono stati ospitati dal Laboratorio di progettazione coordinato da Jorge Lobos con i co-docenti Horatio Casal e Laura Deboni; per oltre un'ora i bambini si sono cimentati nella costruzione di un piccolo plastico di una casa con l'assistenza di diversi docenti, collaboratori e studenti.

Per dire che, anche se siamo stretti, siamo ospitali. 
Ogni metro quadro di AAA è a disposizione della città.
AAA è a disposizione.








lunedì 10 dicembre 2012

Piano piano

La prossima settimana ci saranno due appuntamenti importanti.
Martedì 18 alle 18 a Torre Sulis a conclusione delle attività del Decennale di Architettura ad Alghero ci sarà una conferenza di Vanni Maciocco dal titolo La costruzione del possibile; porterà il suo saluto il Sindaco Stefano Lubrano.
Mercoledì 19 alle 18 a Sant'Anna ci sarà un incontro con la Commissione consiliare Cultura, Istruzione, Politiche Sociali, cui parteciperà il Magnifico Rettore Attilio Mastino e una delegazione di AAA da me guidata.
Come scrivevo nell'ultimo post il fatto che si dialoghi e che si rimuovano malintesi è positivo.
Ma è solo un punto di partenza.

Intanto segnatevi queste date.

I nostri ragazzi del quarto anno di architettura hanno realizzato un omaggio a Oscar Niemeyer, realizzando in poche ore un plastico di alcune delle sue principali opere (Museo di Arte Contemporanea di Niteroi, Edificio Copan, Serpentine Gallery, Palácio do Itamaraty,  Fiera internazionale del Libano, Chiesa di San Francesco d'Assisi, Cattedrale di Brasilia, ...).

I plastici sono stati poi "montati" e verranno esposti nell'atrio dell'Asilo Sella; allego qua l'immagine dell'installazione.




sabato 8 dicembre 2012

Ottimismo / Pessimismo

Il mio penultimo post ha provocato un'ondata di ottimismo immotivato.
Non ce ne è ragione.
O meglio: è importante che delle questioni decisive per la sopravvivenza di AAA si discuta con calma e attenzione, che sulla natura e l'estensione dei problemi si convenga; è molto importante.
Ma questo non vuol dire che le soluzioni siano già state trovate o che sia facile trovarle.
Riassumo i nostri problemi in modo schematico:

1. abbiamo una drammatica carenza di spazi: ciò riguarda in primo luogo la quantità, ma anche l'adeguatezza; per l'ennesimo inverno consecutivo abbiamo problemi di riscaldamento che affrontiamo in modo non del tutto accettabile e comunque improvvisato e insufficiente; ma c'è soprattutto un problema di quantità, di metri quadri. E c'è il problema che una sede universitaria ha bisogno non solo di aule per le lezioni, non solo di uffici, ma anche di laboratori, aule informatiche, biblioteca e aula magna. Ha ragione il Magnifico Rettore a dire "resteremo ad Alghero", come - credo - ho ragione io nell'aggiungere: "speriamo sia possibile".
2. abbiamo delle difficoltà per quanto riguarda i servizi e il personale che sono dovuti al nostro essere sede "non centrale": non parlo qui delle risorse finanziarie, parlo dei servizi, dalla posta alla rete alle manutenzioni, che a Sassari possono essere garantiti in modo semplice e che per noi sono un problema quotidiano, parlo del personale che non accetta con facilità di essere destinato ad Alghero, se ad Alghero non risiede; sono questioni che un po' per volta siamo affrontando, ma che ancora ci penalizzano.
3. Abbiamo il problema dei costi aggiuntivi che l'essere sede staccata e relativamente giovane (un fatto che implica che non  abbiamo accumulato un "patrimonio consolidato" in diversi sensi) comporta; dei costi che un modello formativo basato sulla costruzione di un ambiente internazionale e sulla qualità comporta. Noi crediamo di aver diritto a essere inseriti nei finanziamenti regionali per le sedi non centrali.

Come ho sempre detto noi non avanziamo pretese, rappresentiamo problemi; problemi seri, ma non irresolubili, problemi che - tuttavia - ci stanno sopraffacendo, che ci tolgono il respiro e le energie giorno dopo giorno. Non c'è nessuno sul banco degli accusati. Non c'è nessuno che ha il dovere di risolvere questi problemi.
C'è un problema politico e strategico da affrontare.
E quindi è molto utile che ci si dedichi a questi problemi da più parti, con attenzione e senso della misura, ma il nostro gruppo di lavoro per capire se ci sono possibilità concrete di restare ad Alghero o se ci sono altre possibilità, è ancora al lavoro, appunto.

venerdì 7 dicembre 2012

Oscar Niemeyer




Le persone devono sognare, se no le cose non succedono.

Voglio dedicare questo post a un grande uomo, uno straordinario architetto, un combattente instancabile  per la giustizia e la libertà.
Una persona capace di sognare, ma di trasformare i sogni nella dura materialità degli edifici.

Dalla sua opera possiamo imparare altrettanto che dalla sua vita.

mercoledì 5 dicembre 2012

Ogni promessa è debito ...

Riprendo i miei post.
Sono stato a lungo in silenzio, per favorire la costruzione di ponti, una delle attività più  importanti di architetti e ingegneri.
Credo che poco a poco le parole di verità, la comprensione dei fatti stiano diradando le nebbie dei pregiudizi e della cattiva informazione.
In questi giorni ne sono successe di cose ...
In primo luogo un lungo incontro tra il Magnifico Rettore, il Direttore generale dell'Università e chi scrive, e il Sindaco, l'Assessore Monte e (ma è rimasta solo per la prima fase) l'Assessora Cardi, che è avvenuto sabato.
Per correttezza non voglio fornire un resoconto dell'incontro. 
Ma il clima nelle parole del Sindaco e dell'Assessore Monte e in quelle di Università e Dipartimento era quello di un dialogo tra "amici", tra persone che hanno un comune obiettivo.
Sono certo che l'incontro che il Rettore Mastino ha chiesto con la Commissione consiliare sarà molto utile, anche per mostrare la visione comune di Ateneo e Dipartimento.
Da sabato si sono moltiplicate le occasioni di incontro e di dialogo e di collaborazione.
I problemi da affrontare sono grandi: al contrario di Sassari, Alghero non ha un'abbondanza di spazi che possano essere ristrutturati e destinati a nuove attività.
Se posso dire una cosa che ho detto nell'incontro (ma l'avevo sempre detta), sarebbe insensato che una scuola di Architettura non avesse molto a cuore la questione di un'adeguata collocazione dell'archivio storico (metteremo on-line la lectio doctoralis del neo-laureato ad honorem Gonçalo Byrne che dimostra quanto importanza un archivio storico abbia per architetti e urbanisti): la questione (e riguarda anche il fondo antico della biblioteca) è quale la collocazione adeguata? Fatto salvo il fatto che senza una biblioteca adeguata e un'aula magna adeguata anche una scuola di Architettura non funziona.
Nelle prossime ore parleremo con le carte (le planimetrie) in mano. Un passo in avanti. Forse avremmo potuto cominciare prima a farlo, ma va bene.
Ieri eravamo a Torre Sulis per un'interessante tavola rotonda: le decine di studenti in piedi e la fila fuori dell'ingresso ci dicono qual è il problema e quali sono le potenzialità.
Nei prossimi giorni la cronaca delle cose successe.
Sono un po' più ottimista, non tanto quanto potremmo esserlo.



domenica 25 novembre 2012

Fermiamo anche questo ...

Ho scelto da parecchi giorni la strada del silenzio stampa. mi sono limitato a descrivere con gli ultimi post le cose che facciamo ad AAA.
Ma più di uno mi dice che ancora non va bene, che anche parlare delle cose che facciamo può considerarsi una provocazione o un disturbo.
Bene.
Faccio un primo passo indietro. Per la serie, uno per volta.
Mi consentite un paragone?
Schettino non mi piace, ma non so quanto della colpa sia sua e quanto della Costa Crociere (tenderei a non fidarmi della Costa Crociere).
Tuttavia indipendentemente da quel che dicono o fanno gli armatori, nel mio caso quando lascerò la nave, tutte le scialuppe saranno calate in acqua e messe in sicurezza; e solo dopo scenderò anche io.
Ma poi qualche parola su quel che è successo dovrò dirla. Per capire se ci sono o no responsabilità per cui una bellissima nave ha dovuto finire la sua navigazione.
Ovviamente chi vuole pormi domande, privatamente può farlo, sicuro di avere risposta; ponete anche le  domande più scomode scrivendomi al: all'indirizzo abcecchini@gmail.com. Risponderò a tutti senza reticenze.
A risentirci (forse).




giovedì 22 novembre 2012

Dono, baratto, redistribuzione e mercato

Sarà un evento importante quello ad Alghero di sabato 24 a Piazza dei mercati, si chiamerà Este Baratto all'interno della settimana del baratto.
AAA è lieta di aver dato il suo contributo.
Io ho sempre pensato che la scuola e l'università non appartengano alla sfera del mercato, così come so che economia e mercato non coincidono e che nello scambio economico vi sono oltre al mercato la reciprocità (di cui il baratto è una modalità) e la redistribuzione; al di fuori della sfera economica c'è il dono che è un gesto eversivo che nasce dalla libertà.
Penso che l'educazione appartenga sia alla sfera del dono sia a quella della reciprocità: sabato porterò una pacchetto di dieci conferenze da utilizzare nel 2013 da barattare.

Ma noi di AAA siamo appassionati della reciprocità: non solo abbiamo da molti anni una banca del tempo (vedi qui) che da un po' funziona un po' troppo male e che vorrei avere il tempo di rilanciare. Ma.come ho detto in un precedente post, abbiamo un ciclotrofio, inventato dal nostro amico e collega Vinicio Bonometto; ricordare il ciclotrofio mi fa ricordare che abbiamo commesso un piccolo errore quando abbiamo presentato il quadro degli spazi occupati da AAA: all'orfanotrofio abbiamo in più i circa 10 metri quadri occupati dal ciclotrofio (Vinicio, ci dai i numeri precisi. per favore?).
Ho scritto spazi occupati da AAA, perché di spazi prestigiosi occupati da Uniss ce ne è un altro, mai citato: chi non sa qual è, può chiederlo.

Un'ultima cosa; nel Gennaio del 2010 Daniela Ducato ha tenuto da noi una bella lezione dal titolo "dall'economia della relazione all'economia della produzione": qui trovate il video; in questi giorni stiamo finendo di confezionare un dono per tutti; circa 2.000 "oggetti video" di grande interesse (lezioni, conferenze, seminari, workshop, presentazioni multimediali, ...) che libereremo dalla necessità di una password e che chiunque potrà vedere e scaricare. Intanto qui trovate parecchia roba.

Buon baratto!
      

mercoledì 21 novembre 2012

Tutta mia la città

Mentre il tempo scorre inesorabile e ogni giorno che passa rende sempre più arduo affrontare e risolvere i problemi del futuro di AAA, ogni tanto c'è qualche buona notizia.

Quella di cui vorrei parlare oggi è il via libera del Senato accademico alla nascita di uno spin-off sostenuto dall'Università di Sassari, un'impresa  che nasce da un'esperienza pluriennale di ricerca e di azione sulla città dei diritti del nostro Dipartimento.
Cos'è uno spin-off lo dice il regolamento dell'Università di Sassari:

Spin off dell'Università degli Studi di Sassari
L'Università di Sassari favorisce la costituzione di società per azioni i società a responsabilità limitata aventi come scopo l'utilizzazione imprenditoriale in contesti innovativi, dei risultati della ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti e/o servizi al fine di:
  •  incentivare le forme di auto impiego
  •  sviluppare nuove forme di occupazione nei settori ad alto contenuto tecnologico
  •  incentivare l'applicazione della ricerca
  •  impedire la fuga dei neo laureati più brillanti
  •  incentivare il trasferimento tecnologico verso l'esterno

Vengono definiti "spin off dell'Università degli Studi di Sassari" le società per azioni o a responsabilità limitata alle quali l'Ateneo partecipa direttamente in qualità di socio. Soltanto le società alle quali partecipa l'Ateneo possono valersi del titolo "spin off dell'Università degli Studi di Sassari" e possono utilizzare il logo dell'Ateneo.
Vengono altresì definiti "spin off sostenuti dall'Università degli Studi di Sassari", le società per azioni o a responsabilità limitata nelle quali l'Ateneo non ha una quota di partecipazione.

Secondo me l'idea delle ragazze di Tamalacà (si chiama così la società, un acronimo che sta per "tutta mia la città" dalla mitica canzone dell'Equipe 84) è una bella idea e sono certo che avrà successo. Si tratta della prima proposta di società dei nostri giovani per mettere a frutto anni di ricerche, di interventi e di collaborazioni: in pista ce ne sono diverse altre (ve ne parlerò); a tutte sono molto affezionato, ma mi fa piacere che la prima arrivata sia questa, che nasce nel mio laboratorio e che è fatta da quattro giovani donne. Se riterranno Elisa, Francesca, Paola e Valentina ci diranno qualcosa di più di quel che fanno e renderanno pubblico il sito, molto bello, che stanno preparando ormai da molto (troppo?) tempo.
Ecco cosa mi sarebbe piaciuto fare nel mio mandato, lavorare concretamente per favorire l'occupazione dei nostri laureati e dei nostri collaboratori con idee di impiego e di imprese innovative e socialmente responsabili ovvero sostenibili anche per il terzo aspetto di questo abusato concetto di sostenibilità, quello spesso dimenticato che forse è prodromico rispetto agli altri due (ambiente ed economia), quello sociale, cui come AAA siamo, ovviamente, molto "attaccati".
E lavorare a ridurre la precarietà si chi lavora per noi, un piaga sempre più dolorosa delle Università.
Mi sarebbe piaciuto aver tempo da dedicare a queste cose. Ed è la cosa che rimpiango di più.

  

sabato 17 novembre 2012

Facciamolo strano

Noi ci proviamo.
Chi mi conosce sa che io non ho mai amato la deriva, molto ideologica e molto provinciale, che propone come soluzione ai molti problemi dell'università un pericoloso mix di aziendalismo e controllo dall'alto.
Sa anche che - anche per ragioni di formazione - sono molto convinto che  valutare sia importante e utileso poi che valutare è difficile e non coincide con il misurare.
Sa anche che l'attività di un docente (lo dice la parola stessa) non è solo quelle di fare ricerca (ma fare ricerca è essenziale), ma anche quello di fare didattica, ma anche quello di contribuire, nei suoi tempi e nei suoi modi, allo sviluppo del territorio e del Paese.
Fatemelo dire meglio; l'università non è il CNR o un reparto R&S di un'azienda, deve dare spazio alla ricerca applicata tanto quanto a quella di base e a quella disinteressata, deve riportare i risultati della ricerca nel suo insegnamento, dal suo insegnamento deve ricevere spunti e indicazioni per i suoi temi di ricerca: ecco perché l'idea di avere un pugno di università di eccellenza in cui si fa ricerca avanzata e molte università (in che regioni d'Italia saranno?) che si limitano a fare didattica (le cosiddette teaching universities) è - a mio avviso - oltre che inefficiente e antistorica, anche eticamente e culturalmente sbagliata. Penso anche che le università, dovunque, ma soprattutto nelle situazioni economicamente e socialmente più difficili, abbiano il dovere di aprirsi al mondo, di costruire un ambiente non provinciale e anche (non "ma anche", ma "e anche") di essere uno degli attori dello sviluppo del territorio in cui vivono, da cui ricevono e cui danno linfa e sostegno.
Come Dipartimento cerchiamo di prendere sul serio queste cose: abbiamo già fissato due appuntamenti, il 23 Novembre una giornata sulla ricerca e il 14 Dicembre una giornata sulla didattica; programmeremo per l'inizio dell'anno una giornata in cui presenteremo le molte convenzioni e le molte attività che abbiamo svolte e stiamo svolgendo con enti locali e agenzie educative e associazioni; se troveremo le risorse, prima dell'estate, faremo un incontro con i nostri numerosissimi partner continentali (europei e di altri continenti).
Per informazioni sulla giornata della ricerca, visitate il nostro sito.




giovedì 15 novembre 2012

Con il tailleur pantalone

Da oggi solo notizie culturali e didattiche.
Comunico, ma ci tornerò, che la mattina del 5 Dicembre a Sassari ci sarà la consegna della Laurea honoris causa all'architetto portoghese Gonçalo Byrne.

Vorrei anche segnalare che ieri abbiamo firmato un accordo quadro con il Comune di Villanova Monteleone, accordo approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale e dal Consiglio di Dipartimento. Un bell'accordo a mio avviso. 

Mi è gradito ribadire che sulle note questioni, ho assunto l'impegno di non intervenire sino alla sera del 5 Dicembre. Il che vuol dire ovviamente che non ho commenti da fare su nulla. 





mercoledì 14 novembre 2012

Quel che si deve fare, sarà fatto

Come tutti sanno i giornali decidono i titoli dei loro articoli, anche quando riportano opinioni o presentano interviste. Come tutti sanno i "virgolettati" spesso riassumono in modo molto sintetico un pensiero articolato in una conversazione con un giornalista. Poco male, "è la stampa bellezza"; basta saperlo.
Per questo io - quando posso - preferisco fare dichiarazioni scritte (che come è giusto i giornalisti poi riassumono o confezionano: non sono dei passacarte). Per principio non faccio mai precisazioni o rettifiche; quando posso, come in questo caso, rendo pubbliche le dichiarazioni scritte; queste sono quelle fatte a  Nuova Sardegna e Catalan TV.
In tutta questa vicenda non ho fatto comunicati stampa, ho solo concesso interviste e risposto alle domande dei media che me le hanno poste. Ovviamente nessuno vieta che i giornalisti leggano questo blog.
Ho comunicato in Consiglio che - sino alla prossima riunione ordinaria del 5 Dicembre - avrei scelto il silenzio stampa e che quindi il post di stasera sarebbe stato l'ultimo sulle note vicende di AAA (se ce ne saranno, sarà per comunicare iniziative o eventi culturali o didattici; spero numerosi).

Oggi il Consiglio ha deciso di affrontare con una Commissione le definizione degli interventi possibili e delle linee-guida per l'inverno: entro lunedì saranno rese note; sarà assoluto il divieto di usare fonti di riscaldamento non sicure o nocive e di svolgere attività al freddo; studieremo - se esistono - tutte le alternative possibili.
Il Consiglio ha anche deciso di rinnovare la richiesta a Comune e Ateneo per la costituzione di un gruppo di lavoro che urgentemente definisca le questioni relative alla gestione degli immobili attualmente disponibili, anche con soluzioni provvisorie, nominando i suoi due componenti (i colleghi Minchilli e Turco).
Su mia richiesta, il Consiglio ha deciso di rinviare la sospensione dell'attività didattica e degli uffici, proposta unanimemente dalla Giunta, in attesa di verificare se ci sono passi in avanti concreti.
Il Direttore ha anche espresso la sua profonda amarezza per attacchi che egli ritiene ingiusti e immotivati e comunicherà al Consiglio ordinario del 5 Dicembre le decisioni che intende prendere per rimuovere gli ostacoli che possono impedire di garantire un degno futuro ad AAA.

In molti commenti leggo una saggia equidistanza, che mi ricorda un po' le giustificazioni che vengono date per alcune molestie di tipo sessuale: "aveva una minigonna molto corta"; in questo caso è ancora peggio, la "molestia" è avvenuta, perché "aveva sì una gonna lunga, ma avrebbe avuto l'intenzione di mettere una minigonna". Se possibile, risparmiatevi l'equidistanza.

Infine una foto che sarà la notizia del post di domani; la firma dell'accordo-quadro a Villanova Monteleone. Non male, un possibile AAV, nevvero?



P.S. Mi ero dimenticato: aggiungo il riepilogo degli spazi attualmente assegnati al DADU e - in qualche modo - usabili. Mancano i locali affittati al Liceo Artistico. 

martedì 13 novembre 2012

Dichiarazioni da meditare

Oggi sono uscite alcune dichiarazioni.
Due, un po' diverse, del Sindaco, dott. Stefano Lubrano: hanno dei punti di coincidenza, ma delle differenze.
Pur essendo estremamente contundenti nei miei confroni, non le commento, ma le riporto.
La prima è una sorta di intervista alla Nuova Sardegna, l'altro un vero e proprio comunicato.
Penso che sia utile che siano lette e e meditate. 
L'altra è una mia intervista al giornale on-line Il quotidiano di Alghero, rilasciata alcuni giorni fa.
Penso che sia utile che sia letta e meditata.
Vivo con estrema tristezza questa situazione e sono ovviamente disponibile a fare tutti i passi indietro necessari. 

domenica 11 novembre 2012

Otto voci

Su uno dei giornali online di Alghero è uscito un interessante dibattito.
Sarebbe inopportuno da parte mia - che sono uno degli intervenuti - commentare le opinioni e le affermazioni degli altri autorevoli interlocutori.
Ci sarà tempo e ci saranno sedi e occasioni per discutere, anche con attori che non hanno partecipato a questa discussione.
Voglio solo ricordare che la mia elezione e la ratifica della mia nomina sono della fine di Gennaio del 2012, che da allora tengo questo blog in cui le questioni che pongo nel mio intervento e che ho sollevato in queste ultime settimane sono esattamente quelle che ho sempre posto. In realtà erano alla base del mio "programma". In realtà le ho sempre sollevate anche prima. Ma questo blog ha il pregio di avere un archivio.
Posso dire che ho molto apprezzato il tono di tutti gli interventi?
Posso dire che la mia preoccupazione non è diminuita?

l

Rinvio

La Presidente della Commissione consiliare ci comunica il rinvio della seduta prevista per lunedì. Ecco la sua cortese lettera:

Gentile Prof. Cecchini, gentile delegazione del Dipartimento di
Architettura,
In merito all'incontro programmato per lunedì 12 novembre tra Voi e  la IV Commissione Consiliare, Vi devo informare che purtroppo alcuni componenti della commissione non potranno essere presenti per sopraggiunti impegni.
L'incontro tra di noi ha grande importanza per me e per l'intera Commissione ed è importante che esso
L
possa svolgersi in una dimensione ottimale sotto il profilo dell'attenzione e del coinvolgimento di ogni singolo componente.
Per questo motivo Vi chiedo la disponibilità a rimandare l'incontro alla prossima settimana. Potremmo fare per martedì 20 o mercoledì 21 al massimo.
Nel rinnovarVi la mia stima e la mia vicinanza, Vi porgo i miei più distinti saluti.

Natacha Lampis
Presidente della Commissione
Cultura Istruzione Politiche Sociali


Ho risposto così:

Cara Presidente,
restiamo a disposizione; quando a voi va bene, a noi va bene.
So che ha presente la gravità e l'urgenza dei nostri problemi; so anche che ha presente che avremmo grandi prospettive.
Stiamo esaminando tutte le possibili alternative per facilitare una soluzione o per trovare altre destinazioni.
Ovviamente - come ho avuto modo di ribadire - se qualcuno di noi, a partire da me, fosse d'ostacolo alla possibilità di trovare una soluzione positiva nell'interesse della Città e del Dipartimento, non esiteremo a rimuovere questo ostacolo. Aguzzeremo la vista e le orecchie per cogliere eventuali segnali in questa direzione.
A nome di tutta la nostra piccola comunità, la ringrazio per l'attenzione e per la stima e per la vicinanza, che ci sono preziosi e che apprezziamo moltissimo.
Cari saluti.

giovedì 8 novembre 2012

Precisazioni

Doverose precisazioni, non so quanto utili.

1. Molte persone, anche colleghi e amici sono perplessi per il fatto che - assumendone la piena responsabilità e cercando di argomentare e senza accusare nessuno - io tengo questo blog, raccontando fatti ed esprimendo opinioni. Me lo dicono e io non capisco.
2. A volte ci si rimprovera: ma perché parlate adesso? Cosa posso rispondere? Che ho sempre parlato, anche se avevo ruoli diversi? Vero è che lo stile di interlocuzione del mio predecessore, molto più importante di me, era diverso. Sicuramente migliore, ma io non sono lui: di mio lo avrei confermato per altri dieci anni.
3. La mia carica è elettiva. Sono stato votato all'unanimità dalle componenti presenti in Consiglio nel gennaio scorso; gli studenti non erano ancora presenti; ho detto che mi sarei dimesso per questa assenza che rendeva il Consiglio imperfetto, ma tutti gli studenti eletti mi hanno chiesto di restare con una lettera, che era anche un voto unanime. So che per alcuni interlocutori sarebbe meglio se non fosse io il Direttore di AAA e magari hanno ragione, ma non posso tener conto (anche) del fatto che debbo rispondere ai miei elettori.
4. Ovviamente alcuni problemi che noi abbiamo non dipendono da altri che da noi; faccio un esempio: i grandi ritardi nell'acquisto di alcuni beni di consumo è stato dovuto a problemi amministrativi (parliamo ad esempio di carta igienica); in ogni caso ci sono spese che sono a carico del Dipartimento e che abbiamo sempre affrontato per quanto ci competeva.
5. Altri problemi  non dipendono da noi; il riscaldamento e le infiltrazioni sono tra questi. Perché? Perché si tratta di interventi di manutenzione straordinaria; allo stato c'è una "vacanza" nei "titoli" con cui l'Università occupa i due edifici dell'Asilo e del Pou: questa vacanza impedisce a tutti di intervenire, almeno in modo consistente; per questo mi sono permesso e mi permetto di insistere sull'urgenza di una soluzione per l'assegnazione degli spazi, almeno provvisoria; insistere sia con la gestione commissariale sia con la nuova Giunta. Senza riscaldamento non possiamo stare aperti, anche avendo accettato ancora una volta di stare in spazi impropri e inadeguati. Io non posso autorizzare che si lavori al freddo o con fonti di calore improprie o potenzialmente pericolose: sono mesi che lo dico.
6. Non spetta ad AAA né al suo Direttore pro-tempore dire cosa deve fare la città di Alghero dei suoi spazi. Spetta ad AAA dire quel che serve per la sua permanenza ad Alghero. Se si può, meglio. Abbiamo sempre ringraziato la città e le sue amministrazioni per avere fatto grandi sforzi per darci importanti spazi (in una città che non ne ha moltissimi): è stata una scelta generosa e lungimirante. AAA ha sempre cercato di dare tutto quel che poteva, in cambio. Ma - voglio ribadirlo - è una scelta "vincitore-vincitore" (win-win, come si dice): tutte le città fanno del loro meglio per attirare attività universitarie, da Ferrara a Girona, da Oristano (non sono male gli spazi di Oristano) a Olbia, non una "concessione": io direi che un sobrio e sentito "grazie" a voce alta, è quel che serve. Lo ripeto: grazie a Carlo Sechi, a Antonio Baldino, a Marco Tedde (due volte), i Sindaci  che hanno accompagnato il concepimento, la gestazione, la nascita e lo sviluppo di AAA   Inoltre non è un favore personale a noi docenti (ho postato ieri l'immagine della mia sede di lavoro a Venezia).
7. Noi riteniamo che Alghero non sia una sede suburbana, ma una sede distinta; Alghero non è parte dell'area metropolitana di Sassari (come è Monserrato per Cagliari, tanto per capirci): io penso che un Dipartimento con sede ad Alghero abbia diritto a un finanziamento all'interno del capitolo regionale sulle sedi decentrate che ha ha assegnato 6 milioni di euro a Iglesias, Nuoro, Olbia e Oristano.
8. Le mie opinioni politiche e il voto che ho espresso alle recenti amministrative e la coalizione o la lista che ho sostenuto non c'entrano nulla con le mie azioni come rappresentante di AAA (questo è del tutto evidente, ma poiché alcune persone e alcuni media pensano che così non sia: lo ribadisco).     

mercoledì 7 novembre 2012

Non solo lamenti


Stamattina ho avuto il piacere e l'onore di essere invitato a condurre una discussione allo IUAV, a Ca' Tron (vedi immagine del piano nobile), con i "padri fondatori" del primo corso di laurea di Urbanistica d'Italia, quarant'anni fa.
C'erano Francesco Indovina, Marco Romano e Bernardo Secchi.
A mio avviso è stato un incontro molto interessante, persino emozionante.
Il senso e le ragioni di un "mestiere" così profondamente legato alla dimensione sociale e alle azioni per l'equità e la qualità della vita di tutte e tutti, sono emerse con grande forza, anche se con angolazioni e prospettive molto diverse.
Il nostro piccolo corso di Alghero raccoglie molto di quell'eredità e ha saputo sin dall'inizio pensare al ruolo del progetto nel governo del territorio (che è anche un'assunzione di responsabilità sociale) e alla necessità di collegare la formazione dell'urbanista con quella dell'architetto (e anche con quella delle scienze ambientali). Ne riparleremo.


Veniamo alle "lamentele".
Ecco la lettera del collega che si occupa della sicurezza (è in attesa che la sua nomina venga resa effettiva); non la commento.

Carissimo Bibo,
in seguito al nostro dialogo intercorso per via telefonica scrivo questo breve resoconto quale futuro addetto locale alla sicurezza.
La situazione delle sedi del nostro Dipartimento, per quel che concerne il riscaldamento/climatizzazione, è inadeguata in particolar modo da un punto di vista normativo.
La 81/2008 all’allegato IV paragrafo 1 sotto paragrafo 1.9 cita testualmente:

1.9. Microclima
1.9.1. Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi
1.9.1.1. Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente anche ottenuta con impianti di areazione.
1.9.1.2. Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante. Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.
1.9.1.3. Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell'aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d'aria fastidiosa.
1.9.1.4. Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori.
1.9.1.5. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all'inquinamento dell'aria respirata deve essere eliminato rapidamente.
1.9.2. Temperatura dei locali
1.9.2.1. La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.1.9.2.2. Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori si deve tener conto della influenza che possono esercitare sopra di essa il grado di umidità ed il movimento dell'aria concomitanti.
1.9.2.3. La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale di sorveglianza, dei servizi igienici, delle mense e dei locali di pronto soccorso deve essere conforme alla destinazione specifica di questi locali.
1.9.2.4. Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura del luogo di lavoro.
1.9.2.5. Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione.
1.9.2.6. Gli apparecchi a fuoco diretto destinati al riscaldamento dell'ambiente nei locali chiusi di lavoro di cui al precedente articolo, devono essere muniti di condotti del fumo privi di valvole regolatrici ed avere tiraggio sufficiente per evitare la corruzione dell'aria con i prodotti della combustione, ad eccezione dei casi in cui, per l'ampiezza del locale, tale impianto non sia necessario
 Ho evidenziato volutamente 2 aspetti importanti:
1) il benessere del lavoratore dal punto di vista termoigrometrico deve essere garantito a fronte della possibilità di erogare il servizio;
2) per garantire tale benessere, in assenza di impianto centralizzato funzionante e a norma, non tutte le soluzioni sono ammissibili.
In merito al secondo punto, l’utilizzo di stufe elettriche genera un consumo elevato di energia unitamente al pericolo di eventuali danni dovuti al collegamento delle stesse alla rete (esempio tramite “ciabatte”).
Nel caso specifico di stufe a combustibile petrolifero (es. “Zibro”), queste lavorano in assenza di una canna fumaria e non sono dunque adeguate per quegli spazi in cui si svolgono servizi pubblici, in particolare per la loro tendenza ad impoverire l’ambiente di ossigeno. Inoltre, non è da sottovalutare la problematica derivante dallo stoccaggio del combustibile stesso, che deve avvenire in locali adeguatamente progettati e conseguentemente autorizzati e collaudati dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Infatti tale materiale, altamente infiammabile, inevitabilmente comporta un aumento del carico di incendio dell’edifico e richiede adeguate pratiche di smaltimento. Rimango a completa disposizione per qualunque altra necessità.

martedì 6 novembre 2012

Tentativi

Oggi è uscito su uno dei media locali questo interessante articolo.
Non commento - in linea di principio - gli articoli, ma mi pare opportuno segnalarlo.

Ho scritto una mail agli onorevoli Bruno, Cuccureddu, Fois e Sechi; la riporto:

Stimati onorevoli,
vi ringrazio per la disponibilità mostrata nell'incontro del 22 Ottobre. E per l'affetto che ci avete espresso
Vi aggiorno sulla situazione.
Abbiamo dovuto constatare che la quota per la premialità legata ai risultati didattici e alla qualità, non c'è nel protocollo; so che alcuni degli "attori" non sono stati d'accordo per inserire questa voce in una forma diretta: fatto sta che allo stato nulla figura per questo nel protocollo in essere.
C'è poi la questione del finanziamento della sede di Alghero come sede non centrale: c'eravamo lasciati che avremmo pensato a come poter porre la questione nella finanziaria e avevamo ventilato la possibilità di un incontro di tutti gli eletti del territorio nel Nord Sardegna; pensate che si possa fare?
Nessun passo avanti è stato possibile sull'attribuzione degli spazi (anche in forma provvisoria per quelli già in uso) il che ha impedito e impedisce di effettuare i lavori necessari per gli impianti di riscaldamento; per mercoledì prossimo ho convocato un Consiglio ad horas: già l'anno scorso abbiamo avuto problemi con alcuni studenti e colleghi che si sono ammalati e comunque non è giusto lavorare e studiare al freddo e sotto l'acqua; il Consiglio deciderà se sospendere l'attività didattica e amministrativa o trasferirla provvisoriamente in altra località.
Abbiamo un disperato bisogno del vostro aiuto; sono certo che lo avremo.
Grazie e cordiali saluti.

Infatti per mercoledì 14 alle 11 ho convocato un Consiglio ad horas; non possiamo lavorare o far lezione senza riscaldamento, o ricorrere a fonti improprie insalubri o pericolose. Se leggete i post di febbraio scorso vedete che da mesi poniamo la questione (con innumerevoli messaggi, sms, telefonate, ...), ma non otteniamo di essere presi davvero sul serio. E invece la situazione è seria.

Per la serie "cose belle dal mondo"  foto da  Girona e da Cincinnati.






sabato 3 novembre 2012

Due piccole cose (a Feltre e Girona)

Sto esaminando un protocollo di intesa che sigleremo con il Comune di Feltre (BL) da cui mi permetto di estrarre un punto.
Articolo 2 (Oggetto del protocollo di intesa)
L'Amministrazione Comunale di Feltre affida al Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell'Università di Sassari l'espletamento di opportuni studi e analisi settoriali. Tali studi, ricerche e analisi potranno essere oggetto di convenzioni derivanti dal presente protocollo di intesa, con impegno da parte del Dipartimento a collaborare con le strutture tecniche dell'Amministrazione Comunale. In particolare potrà essere predisposta congiuntamente, con strutture dell'Amministrazione, la realizzazione di appositi osservatori:
  1. della demografia, della distribuzione della popolazione, della sua struttura per classi d'età, composizione dei nuclei, attività;
  2. della partecipazione pubblica al processo decisionale
  3. del patrimonio immobiliare e dei beni ambientali, paesistici, storici, demoantropologici e culturali in genere;
  4. della mobilità interna ed esterna;
  5. delle attività agricole;
  6. delle attività produttive di trasformazione e terziarie;
  7. del sistema dei servizi alle persone;
  8. della scolarità e dell'istruzione primaria, secondaria e universitaria;
  9. del sistema delle risorse storiche e culturali in genere;
  10. del sistema delle risorse naturali biotiche;
  11. del sistema dei suoli e delle risorse idrogeologiche e pedologiche;
  12. del sistema idrico integrato, inteso come il complesso delle risorse idriche e delle opere di captazione, adduzione e trattamento delle acque;
  13. del sistema energetico;
  14. del sistema di trattamento e valorizzazione delle materie secondarie (rifiuti).
L'attività sarà svolta attraverso:
  • incontri periodici per la programmazione dinamica delle attività;
  • incontri, pareri e relazioni su problemi emergenti inerenti i punti di cui si tratta;
  • supporto operativo all'Amministrazione nei rapporti con altri enti.
Alcuni nostri studenti sono a Girona al Dipartimento di Geografia, che è nostro partner nella Laurea Magistrale internazionale in Pianificazione e Politiche per la Città , l'Ambiente e il Paesaggio per il semestre; il Dipartimento occupa un antico convento, splendidamente restaurato, reso disponibile dal Comune di Girona, molto grande. Rubo a una nostra studentessa da facebook una foto dell'esterno della biblioteca, ma prego i ragazzi e le ragazze di inviarmi foto del loro luogo di studio. Così, tanto per capire come va il mondo.


venerdì 2 novembre 2012

Qualche notizia dal Sud.


Non ho pubblicato post negli scorsi giorni. Per varie ragioni. Per non annoiarvi. Perché sono stanco. Perché sono preoccupato e triste. Preoccupato dai silenzi e dal tempo che passa. Triste per le molte disattenzioni. Ma oggi ho avuto una buona notizia. Lunedì 12 alle ore 18 incontreremo la Commissione consiliare competente. La nostra delegazione proverà a spiegare l'importanza, la gravità e l'urgenza della situazione. So che saremo ascoltati da tutti i Consiglieri con pazienza e attenzione. 
Inoltre oggi abbiamo definito il testo del resoconto di un importante incontro che abbiamo avuto con il Dipartimento "fratello" di Cagliari; l'avvio di una collaborazione seria e potenzialmente feconda; la prova, l'ennesima prova, dello spirito di collaborazione di AAA; autonomia e spirito di cooperazione, come sempre è anche nei rapporti con l'Ateneo e con le istituzioni. Allego il testo.
Ho poi ricevuto alcune foto delle Lauree di venerdì scorso: ne includo una che mostra quale bisogno di spazi abbiamo.
Nei prossimi giorni altre notizie.

.


lunedì 29 ottobre 2012

Un post piccolo piccolo ...

Mentre a Roma si discute ..
Oggi abbiamo chiuso due importanti accordi-quadro.
Con il consorzio di cooperative Coopera.
Con il Comune di Nuoro.
Non sono grandi notizie, ma sono notizie.
Mi scuso, ma sono molto stanco e non riesco a scrivere di più.

domenica 28 ottobre 2012

Qualche numero (non tutti)

Vediamo.

Quante persone?
Circa 550 nei vari corsi di laurea (quasi tutti frequentanti, quasi tutti hanno un appartamento ad Alghero). Più oltre 60 studenti stranieri in Erasmus. Più 30 tra dottorandi e assegnisti. Più 36 docenti (cui si aggiungono i 16 che hanno chiesto di "afferire" ad AAA, ma che conserveranno la loro attività prevalente a Sassari), più oltre 10 del personale tecnico-amministrativo, più oltre 30 tra docenti a contratto e collaboratori alla didattica, più circa 60 iscritti ai Master. Un bel numero nevvero?

Quali spazi?
Allo stato tra Asilo, Pou Salit e qualche lacerto alla Caserma, siamo a poco più 1500 metri quadri, tutto incluso.
Gioverà sapere che - a quanto mi dicono - gli standard europei sono di 20 mq onnicomprensivi per studente e quelli italiani 12,5 (e  quelli di Architettura hanno bisogno di più spazio della media).
Sulle condizioni degli spazi già ho scritto.
Le aule della stecca (l'ex-ospedale) del Santa Chiara, le uniche con un'assegnazione certa sono circa 1.000 mq.

Che indotto economico?
Forniremo qualche valutazione, ma un po' di conti potete ipotizzarli voi stessi.

Quali prospettive?
Credo che si debba essere realistici e ragionare sulle prospettive concrete, non quelle fantasiose e improbabili di chissà quali "poli universitari".
Attualmente abbiamo due corsi completi (3+2), Architettura e Urbanistica cioè 10 classi. Vuol dire 500 studenti. Ad Alghero è ragionevole mantenere questi; caso mai - se ci sarà un investimento strategico di Regione, Atenei sardi e altri Dipartimenti - si potrebbe pensare in un futuro radioso a due o tre altre magistrali congiunte (Architettura del Paesaggio, Design, Ingegneria del Paesaggio), diciamo altri 100 studenti. Poi si possono ipotizzare due Master (altri 50). E una scuola di dottorato (20).
Per questo servono spazi adeguati, personale adeguato, finanziamenti adeguati, servizi adeguati (ad esempio affrontare, non necessariamente con una casa dello studente, certamente non costruendone una nuova, la questione degli alloggi; per capirci a me l'idea di una "casa dello studente diffusa" con magari un piccolo residence, non dispiace). 

Aggiungo: oltre 20 accordi internazionali (di cui con 7 Università per Corsi di laurea o Master congiunti), 55 accordi Erasmus, 44 Erasmus placement, 150 per tirocini (di cui 60 all'estero).
Aggiungo: ottimi risultati nella classifica CENSIS; le classifiche sono quel che sono, ma essere ai vertici per quattro anni consecutivi, sin dalla prima comparsa in classifica e avere un tripla A, qual cosa vuol dire.

Mantenere un'offerta formativa di questo genere in una sede staccata ha un costo aggiuntivo, mantenerla con la qualità necessaria ha un costo aggiuntivo.
In realtà non si tratta di molti soldi: AAA ha una buona capacità di attrarre risorse, per convenzioni e attività di ricerca.
Quanti? Diciamo meno della metà di quel che ha Oristano, ad esempio (per citare una sede che sicuramente fa un buon lavoro).

Cosa possiamo dare? Una collaborazione e una consulenza costanti e qualificate alle amministrazioni locali di tutto il nord Sardegna - e oltre - per tutto quel che riguarda la progettazione, la pianificazione e le politiche territoriali e la formazione, un rapporto stretto e un aiuto a tutte le istituzioni educative e culturali. E tanto altro.

Per finire ripeto quel che dico spesso: non è obbligatorio avere una Scuola di Architettura di qualità ad Alghero. Si tratta di una scelta, una scelta che ha dei costi e dei benefici. A noi sembra che - anche da un punto di vista economico - i benefici superino in costi. Ma possiamo sbagliarci.

Quindi nessun ultimatum (ci mancherebbe!), ma solo la verifica delle volontà e delle possibilità.
Vi prego lasciatemi giocare: noi auguriamo a tutti il massimo successo, ma ci dispiacerebbe davvero essere vittima di qualche forma di "aticofilia" (quella cosa che i Tedeschi chiamano Schadenfreude).





sabato 27 ottobre 2012

In attesa dei numeri ...

Non temete li darò i numeri: le persone, gli spazi, i risultati.

Oggi vi devo una spiegazione.
Si potrebbe chiedere: "perché se piove dentro al Pou Salit (e vi lascio immaginare cosa sta succedendo ora) e se il riscaldamento non funziona in nessuna sede, non  mettete le cose a posto voi dell'università (Ateneo o Dipartimento) o non le mette a posto il proprietario degli immobili?"
Il perché sta nel fatto che detti immobili sono a carico della società consortile tra Comune e Università: una società che ci ha messo qualche anno a nascere e che è nata senza fondi e con scarsa operatività.
Nella cessione degli immobili alla società consortile non è mai stato concretamente chiaro quale fosse la vera ripartizione delle spese tra i soggetti: in realtà funzionava "un po' così":  le spese di gestione le copriva l'Università, la manutenzione ordinaria "dipende" (era questione di buona volontà e dei buoni uffici e della generosa disponibilità ad attivarsi del Presidente: quindi spesso interveniva la società in house), la manutenzione straordinaria nessuno (salvo in casi di emergenza assoluta in cui in qualche modo le "vittime" erano costrette a intervenire, tamponando).
Va da sé che con il tempo la manutenzione straordinaria di immobili non recenti e con un forte uso è decisiva.
Specie quando gli impianti non funzionavano neppure all'inizio.
Quindi per anno abbiamo provveduto a riscaldamento e condizionamento con mezzi del tutto impropri, ambientalmente ed economicamente dispendiosi e inefficienti; con risultati inaccettabili.

Ora la società consortile è di fatto sciolta ed è ancora peggio: l'Università non  ha più titolo e diritto di intervenire.
Nel frattempo si discute molto (immagino) del futuro, nei posti giusti e tra chi ha titolo di decidere.
Come si dice che abbia scritto Tito Livio (ma è una parafrasi efficace): Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur (Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata).
Avere il riscaldamento non è un lusso, ma un dovere (i colleghi mi parlano del Dlgs 81/2008).
Si potrebbe forse fare un accordo provvisorio Comune - Università che consenta di intervenire sulle questioni più urgenti?

Poi si può pensare a interventi più in profondità, tesi alla riqualificazione, al risanamento, al  risparmio e all'efficienza energetica, alla valorizzazione delle pertinenze. Se si vuole, noi siamo qua disponibili, a titolo gratuito, a dare una mano al Comune a progettare e a partecipare a bandi. Lo ripetiamo.
Avevamo detto, quasi tre mesi fa, che eravamo disposti a fare dei progetti e degli studi di fattibilità (gratuiti) sulle possibili destinazioni di importanti attività comunali. Siamo disposti, lo ripetiamo.

Ad esempio abbiamo già lavorato a una prima mappatura degli spazi educativi di Alghero e dei loro problemi di tipo "energetico": per il l PAES (Piano di Azione per l'Energia Sostenibile)  ci rendiamo disponibili a dare una mano, regalando tutti gli studi e le ricerche che abbiamo fatto (quelli del progetto Case Mediterranee dovrebbero essere già nelle disponibilità dell'Amministrazione) e mettendo a disposizione le competenze presenti ad AAA.