Oggi mentre eravamo all'impegnativa, intensa e fruttuosa giornata di AAA nel territorio e nel mondo, ho visto la notizia riportata su di noi da un giornale locale con un titolo incongruo.
Io so che una cosa è quel che dichiari ai giornalisti, una cosa è quel che loro riportano e una terza cosa è come titolano.
Nel caso specifico la giornalista è l'ottima Pierpaola Pisanu e il virgolettato riporta fedelmente quel che ho detto; mentre il titolo, che non è di PPP, è del tutto infedele.
Vorrei ritornare alla situazione di AAA.
Per fare il punto della situazione.
Abbiamo - come sempre - molte notizie positive.
Il grande numero di studenti Erasmus che vengono da noi (purtroppo non abbiamo spazi per fare corsi di italiano per loro, ma ci tornerò); le prospettive dei corsi internazionali (un recente incontro a Lisbona conferma le prospettive già individuate per le lauree magistrali in essere e ne apre di nuove), l'avvio del secondo spin-off nato all'interno del Dipartimento.
Cose di cui abbiamo parlato oggi in una giornata dedicata ai rapporti internazionali, ai rapporti con il territorio, alla responsabilità sociale (per giugno un convegno con la ASL sull'umanizzazione degli ospedali; per il 16 marzo un seminario sulla creazione di impresa).
Ma siamo in enorme difficoltà per gli spazi e le risorse.
In Consiglio di Dipartimento abbiamo deciso di dedicare la prossima seduta del 27 febbraio alla valutazione di tutte le possibilità e le alternative, tra cui la proposta (il piano B che vorremmo non dover attuare), che abbiamo il dovere di proporre, di iniziare il progressivo trasferimento a Sassari, cominciando con le matricole del prossimo anno.
Mi spiego: allo stato risultano disponibili e agibili per le attività didattiche, di ricerca e amministrative solo gli edifici del Pou Salit e dell'Asilo (alcuni spazi residuali all'Orfanotrofio devono essere restituiti alla Curia in questi giorni: e lì c'è la nostra - insufficiente - biblioteca; quelli della Caserma continuiamo a utilizzali in modo improprio, perché sarebbero sostanzialmente inagibili, quelli prestati dal Liceo Artistico, per la generosità e disponibilità del dirigente, dovremo restituirli prima dell'estate).
Quegli spazi sono meno di un terzo di quanto ci serve; voglio dirlo chiaramente: senza biblioteca, aula magna e laboratori un Dipartimento / Facoltà universitario non può esistere.
Mi corre l'obbligo di precisare alcune cose.
1. Le necessità di AAA non sono una mia opinione personale, né solo dei docenti del Dipartimento; il nostro Ateneo, nelle persone del Rettore e del Direttore generale, le condividono; non avendo molto tempo per le anticamere non so se nel nostro Ateneo c'è chi la pensa diversamente (e sinceramente me ne infischio), so che questa è la posizione del Dipartimento dell'Ateneo.
2. Contrariamente a quanto si dice qua e là, le spese di gestione sono sempre state a carico di AAA, che si è fatto anche carico di alcune spese di manutenzione: di altre si è fatto carico l'Ateneo, di altre il Comune, anche se la vecchia convenzione prevedeva altro.
3. Tra gli edifici comunali in uso all'Ateneo ce ne è uno di cui raramente si fa menzione e che qui io nomino: Palazzo Serra, che doveva (dovrebbe?) essere sede della Università per stranieri, ma che eroga soprattutto corsi per studenti sardi; palazzo Serra ci è stato ripetutamente rifiutato (a noi di AAA e all'Ateneo) per i corsi di lingua italiana per i numerosi studenti Erasmus incoming; ci saranno delle ragioni, ma non le ho capite.
4. Non c'è ancora un tavolo di confronto operativo e di lavoro comune per la definizione degli spazi del Santa Chiara; rimane la proposta di AAA di una consulenza gratuita sulla possibile distribuzione delle attività culturali, bibliotecarie e di conservazione di Alghero.
5. La nostra gestione degli spazi è e sarà (senza possibile eccezione) fatta all'insegna della massima apertura nell'uso per tutta la nostra comunità e per tutta la città; per questa ragione le luci sono spesso accese di notte all'Asilo Sella; abbiamo - in un rapporto organizzativo non facile - deciso di consentire l'autogestione degli studenti la sera e la notte e nei giorni festivi; io sogno una biblioteca aperta tutti i giorni dell'anno e tutte le notti, come succede nel mondo (e nella nostra terra possiamo fare come e meglio degli altri: noi ci vogliamo provare).
Mi permetto di mettere delle foto del Dipartimento di Lisbona: hanno tre volte i nostri studenti e dieci volte i nostri spazi (compresi i futuribili).
mercoledì 30 gennaio 2013
lunedì 28 gennaio 2013
AAA nel territorio, nel mondo. AAA solidale.
Il giorno 30 gennaio dalla mattina alle 9 sino alle 18.30 la
comunità di AAA e dell’Università di Sassari con molti dei suoi interlocutori
istituzionali terrà la sua terza giornata di riflessione dopo quelle dedicate
alla ricerca e alla didattica.
AAA ha sin dall'inizio
lavorato a costruire un ambiente di ricerca e di apprendimento internazionale.
Era l’unico modo per poter
offrire un servizio al territorio efficace e di qualità.
In questi dieci anni abbiamo
annodato relazioni e accordi con qualche decina di Università e di centri di
ricerca di tutto il mondo, abbiamo con loro attivato percorsi di studio,
Master, scuole estive, seminari, scambi di docenti e studenti (moltissimi gli
studenti), abbiamo fatto centinaia di conferenze, ospitato convegni
internazionali, ricevuto varie decine di docenti e professionisti (anche come visiting
professor), costruito reti di ricerca.
E nello stesso tempo abbiamo
lavorato, con attività di convenzione o a titolo gratuito, con decine di Enti
locali, con la Regione, con enti, aziende e società pubbliche e private, con
scuole di ogni ordine e grado, con associazione ONG, nel campo della
formazione, della pianificazione, della valutazione, del restauro, della
conservazione, dei materiali, delle tecnologie, …
Stiamo cercando di sostenere
i nostri giovani nella costruzione di una prospettiva professionale, anche
promuovendo imprese spin-off.
Abbiamo sempre cercato, e
dobbiamo cercare di farlo meglio, di assumere le nostre responsabilità sociale,
come presidio di cultura e di democrazia.
Oltre alla ricerca e alla
didattica questo dobbiamo fare, questo è nostro compito.
Segnaliamo che tutto l’incontro, come sempre, è aperto al
pubblico; di particolare interesse ci pare la tavola rotonda coordinata da
Giovanni Maciocco alle 16.30, in cui interverranno i sindaci, Diez (Olmedo),
Lubrano (Alghero) e Meloni (Villanova), l’Assessore Marras di Sassari, il
dirigente della RAS Cossu, De Rosa dell’Ordine degli Architetti, Piredda di
Confindustria e il primario Urru.
Ma ne faremo altre .... Il 16 marzo ci sarà un incontro su "creare, inventare, scoprire il lavoro": restate collegati!
martedì 22 gennaio 2013
Gli Erasmus non votano.
Non è una bella notizia.
Gli studenti italiani all'estero con il programma Erasmus non potranno votare.
Non è un paese che pensa al futuro un paese che non pensa che sia opportuno garantire il diritto di voto nel migliore dei modi possibili nel tempo presente.
Ricordo i lunghi treni degli emigrati che tornavano a votare ancora negli anni sessanta.
Allora la Repubblica cercava di garantire a che si trovava all'estero la possibilità di tornare con viaggi (seppure lunghi e difficili) gratuiti o a costo ridotto: era il modo adatto a quei tempi, tempi in cui si riteneva opportuno favorire in ogni modo l'esercizio del diritto di voto.
Oggi non è così: non si pensa a favorire il diritto di voto con i mezzi adatti al tempo presente; forse non si poteva risolvere questa questione all'ultimo momento, ma che si sia giunti all'ultimo momento non è un buon segno. Niente affatto.
Mi sentivo di dire questo, come docente.
Gli studenti italiani all'estero con il programma Erasmus non potranno votare.
Non è un paese che pensa al futuro un paese che non pensa che sia opportuno garantire il diritto di voto nel migliore dei modi possibili nel tempo presente.
Ricordo i lunghi treni degli emigrati che tornavano a votare ancora negli anni sessanta.
Allora la Repubblica cercava di garantire a che si trovava all'estero la possibilità di tornare con viaggi (seppure lunghi e difficili) gratuiti o a costo ridotto: era il modo adatto a quei tempi, tempi in cui si riteneva opportuno favorire in ogni modo l'esercizio del diritto di voto.
Oggi non è così: non si pensa a favorire il diritto di voto con i mezzi adatti al tempo presente; forse non si poteva risolvere questa questione all'ultimo momento, ma che si sia giunti all'ultimo momento non è un buon segno. Niente affatto.
Mi sentivo di dire questo, come docente.
mercoledì 16 gennaio 2013
Il primo
Non ho molto da dire; o meglio è bene che io non dica molto;
almeno subito.
Oggi abbiamo
avuto un importante Consiglio di Dipartimento in cui abbiamo preso atto delle
(poche) cose che sono migliorate e delle (molte) cose che sono "al
palo".
Abbiamo anche
discusso del Regolamento Didattico di Ateneo e di quello sull'Autofinanziamento
(ne riparlerò) trovando una netta e chiara posizione comune.
Ho espresso una
grande soddisfazione al collega Ceccarelli per il successo della conferenza di Fusako Yusaki tenutasi giovedì scorso: un grande evento con una foltissima
partecipazione di cittadini, oltre agli ottimi studenti del nostro Master
"di Design".
A proposito: i
nostri tre Master internazionali stanno andando molto bene.
Ancora una
volta una iniziativa importante (strategicamente importante) per tutta la città
si è svolta in uno spazio del tutto inadeguato: è un vero peccato.
Ecco l'intervista sul Quotidiano di Alghero; il commento di Fusako Yusaki (non serve molto altro) è:
Fusako Yusaki · Segui · Milano
Ecco l'intervista sul Quotidiano di Alghero; il commento di Fusako Yusaki (non serve molto altro) è:
Fusako Yusaki · Segui · Milano
sono Fusako Yusaki .
"viva Alghero e la sua Universita'"
"viva Alghero e la sua Universita'"
Posso
pacatamente dire che non è giusto e che non è utile?
A presto.
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